Crotone, in agitazione il personale della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale
Le segreterie locali e Provinciali della Polizia Penitenziaria, in servizio alla Casa Circondariale di Crotone: Sappe, Osapp, Uspp, Fns Cisl, Uilpa, Fp Cgil e Cnpp avviano da oggi, 10 novembre 2022, lo stato di agitazione astenendosi dalla fruizione della mensa di servizio.
Una decisione si legge nel comunicato stampa legata alle mancate risposte da parte dell’Amministrazione penitenziaria alle richieste avanzate lo scorso 27 ottobre dal Sappe, in relazione alle numerose problematiche segnalate dagli stessi sindacati in più occasioni.
“Come primo atto di protesta ”forte” , consentito dalla normativa vigente, il Personale di Polizia Penitenziaria – scrivono le organizzazioni sindacali – si asterrà dalla fruizione della mensa di servizio.
Nel comunicato viene inoltre ribadita “la grave situazione nelle quale lavorano i Poliziotti Penitenziari di Crotone; infatti le reali unità che si occupano della gestione di quasi 140 detenuti presenti nella struttura penitenziaria sono solo 41.
Come se non bastasse, ad acutizzare ulteriormente le note criticità, si è reso necessario impiegare ulteriori 9 unita, giornalmente, in turni di piantonamento in luogo esterno di cura e in servizi di “sorveglianza a vista” di detenuti all’interno di una delle sezioni detentive.
Ormai – proseguono le organizzazioni sindacali – è da moltissimi anni che si attende, invano, che venga integrato il numero del personale in servizio nella Casa Circondariale di Crotone, sempre con l’auspicio che si possa arrivare al numero previsto dal PCD datato 29 novembre 2017 che prevede un Organico di n. 85 unità (numero quest’ultimo che oggettivamente risulta essere già sottostimato in relazione alle reali esigenze dell’Istituto )”. Nelle 85 unità – viene evidenziato che sono compresi i Dirigenti, i funzionari, gli ispettori, i sovrintendenti e gli agenti/assistenti
“Dunque, com’è facilmente comprensibile, – scrivono ancora le organizzazioni sindacali – nel penitenziario de quo si è costantemente in emergenza e il poco personale presente garantisce la sicurezza del Reparto facendo gravi sacrifici personali, rinunciando ai diritti soggettivi previsti ex lege e perfino trascurando i propri impegni familiari.
Si può serenamente parlare di “miracolo operativo”, non più sostenibile.
Tra l’altro, una volta terminato il proprio turno di lavoro i poliziotti, spesso, vengono richiamati in servizio dopo aver svolto il turno ordinario, superando abbondantemente l’orario regolare.
Si avverte “un senso d’impotenza” conseguente alla consapevolezza di non essere in grado di adempiere, in modo sufficiente ed accettabile, alle copiose disposizioni interne che quotidianamente vengono emanate, in un continuum di problematicità che non trovano soluzione.
Atteso che da lungo tempo i pochi poliziotti in servizio sostengono carichi di lavoro abnormi, si evidenzia che sono in un numero considerevole le unità che risultano essere in stato ansioso.
Le Organizzazioni Sindacali scriventi, nelle more che vengano assunte soluzioni che possano arginare le criticità rappresentate, non escludono di concretizzare altre proteste, nel rispetto di quanto stabilito in materia dalla Legge”.(wesud)