Senato: Renoldi, “la nostra idea di carcere”

Assunzioni e formazione del personale di Polizia penitenziaria e del comparto delle Funzioni centrali, adeguamento delle dotazioni strumentali per migliorare la sicurezza degli istituti, interventi strutturali sia di edilizia che di spazi trattamentali per migliorare le condizioni di vita nelle carceri. E poi, ancora, lo sviluppo delle possibilità di lavoro all’esterno degli istituti, anche attraverso l’incentivazione di formazione professionalizzante in favore dei detenuti a fini di reinserimento, spendibile sia nel corso della reclusione sia una volta usciti dal carcere; il delicato tema della salute in carcere e della gestione dei soggetti psichiatrici, fino al tema delle visite nei reparti con detenuti al regime speciale previsto dall’articolo 41bis O.P. da parte di associazioni della società esterna e di soggetti non istituzionali, a proposito delle quali Renoldi ha ribadito che “non c’è nessun allentamento, o peggio arretramento da parte della mia Amministrazione” del regime del 41 bis, “che resta un presidio essenziale nel contrasto alla criminalità organizzata”.

Il capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Carlo Renoldi, audito questa mattina davanti alla Commissione giustizia del Senato della Repubblica sul ‘Trattamento dei soggetti sottoposti al regime carcerario’, ha illustrato le linee principali della “nostra idea di carcere”. Un excursus necessariamente sintetico a causa degli impegni d’aula dei senatori presenti, ma che sarà seguito nei prossimi giorni dal deposito del corposo testo – “qualche centinaio di pagine” – della relazione completa di dati.(gNews)

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