Cartabia: “Possa la voce del diritto prevalere sul clamore delle bombe”
“Essere qui oggi significa raccogliere la loro eredità, rinnovare il nostro impegno affinché anche nel nostro oggi la voce del diritto possa tornare a prevalere sul clamore delle bombe e degli ordigni, della violenza e della guerra”.
Dall’Aula bunker del carcere di Palermo Ucciardone, la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, è intervenuta durante la sessione finale della Conferenza europea dei procuratori generali, dedicata alla memoria dei giudici assassinati dalla mafia, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli uomini e donne della scorta.
Nel suo intervento, la ministra Cartabia ha sottolineato come “la testimonianza dei martiri che ricordiamo oggi vive e si rinnova nel costante impegno di ogni cittadino, primi fra tutti i novemila magistrati italiani quotidianamente all’opera nell’altissimo compito di rendere giustizia”.
Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la Ministra ha sottolineato come “tra le molte ragioni per cui tutti noi siamo debitori in particolare verso Giovanni Falcone c’è, come scrisse Eugenio Selvaggi, magistrato che con lui collaborò al Ministero, l’aver collocato la lotta al crimine organizzato al livello internazionale, sia rispetto agli strumenti di contrasto, sia per la necessaria condivisione della consapevolezza della sua pericolosità”.
“Ed in nome di questa condivisa consapevolezza che oggi si sono ritrovati a Palermo i 46 procuratori generali del Consiglio d’Europa e alcuni rappresentanti di altri Paesi che ha generato e continua a generare una sempre più intensa “condivisa azione” – ha specificato la Guardasigilli – ricordando tra i più recenti sviluppi di cooperazione, il secondo protocollo addizionale alla Convenzione di Budapest sul cybercrime, che dal prossimo 12 maggio sarà aperto alla firma degli Stati membri del Consiglio d’Europa.
“Oggi siamo chiamati a rinnovare la nostra cooperazione giudiziaria anche su fronti che pensavamo archiviati per sempre, come le indagini sui crimini di guerra” – ha poi aggiunto Cartabia – “Sin dai primi giorni dell’invasione dell’Ucraina, 41 Paesi stanno sostenendo l’azione della Corte penale internazionale. E oggi qui posso confermare che come già stanno facendo altri Paesi, anche l’Italia a breve manderà in Ucraina un gruppo di esperti interforze – compreso un contingente della nostra polizia penitenziaria, coordinato da un magistrato – per essere di supporto alla Procura generale ucraina, nella raccolta di prove per l’accertamento delle responsabilità dei crimini di guerra, rispondendo ad un appello rinnovato anche ieri qui dalla procuratrice generale di Kiev”.(gNews)