Sopralluogo di Candiani e Tovaglieri nel carcere di Busto: «Si affronti il tema dei detenuti psichiatrici»

Dopo gli incendi appiccati nella notte tra venerdì e sabato scorsi, questa mattina i due esponenti della Lega hanno visitato la casa circondariale. Encomio per gli agenti di Polizia penitenziaria, che hanno evitato il peggio. Il senatore ha chiesto un incontro alla ministra della Giustizia Cartabia

Dopo gli incendi appiccati da alcuni detenuti nella notte tra venerdì e sabato scorsi,questa mattina l’eurodeputata Isabella Tovaglieri e il senatore Stefano Candiani hanno effettuato un sopralluogo nel carcere di Busto Arsizio.
I due esponenti leghisti hanno visitato la struttura di via per Cassano e si sono confrontati con il direttore Orazio Sorrentini, la comandante Rossella Panaro e gli agenti di Polizia penitenziaria. Oltre a portare la loro vicinanza agli agenti, il cui intervento ha evitato che la difficile notte potesse trasformarsi in tragedia, Candiani e Tovaglieri hanno evidenziato il problema dei detenuti psichiatrici. Il senatore ha chiesto un incontro su questo tema alla ministra della Giustizia Marta Cartabia, che aveva visitato la casa circondariale di Busto lo scorso 25 ottobre.

«Rischio di situazione deflagranti»

I due parlamentari del territorio hanno potuto osservare i danni alla struttura, con una sezione resa inagibile dal rogo.
«È emerso ancora una volta che il problema che vede chi ha dei problemi psichici mescolato agli altri detenuti rischia di produrre situazioni deflagranti come quella a cui abbiamo assistito», ha affermato il senatore Candiani.

Gli ospedali psichiatrici giudiziari, i “manicomi carcerari”, sono stai chiusi e sostituiti dai Rems, residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza sanitaria. Ma queste strutture, ha spiegato il direttore della casa circondariale di Busto Sorrentini, «hanno un numero di posti insufficiente. In Lombardia ne esiste solo una, è un problema nazionale».
Problema che Candiani sottoporrà all’attenzione di Marta Cartabia: «La questione deve essere affrontata e per questo ho chiesto uno specifico incontro nei prossimi giorni al ministro della Giustizia».

L’encomio per la Polpen

Questioni delicate e particolarmente complesse da gestire per via dei numeri della realtà italiana, che mostra spesso agenti costretti a operare sottorganico a fronte di carceri sovraffollate.
«Una situazione che si sarebbe potuta trasformare in tragedia se non fosse stato per il pronto intervento degli agenti di Polizia penitenziaria»: così l’eurodeputata Tovaglieri su quanto accaduto l’altra sera a Busto.

«Sono intervenuti anche agenti fuori servizio – ha proseguito –. Non possiamo esclusivamente fare affidamento sulla loro prontezza». Prontezza che ha consentito che vi fossero “solo” alcune persone intossicate e non un bilancio ben più grave.
Certo non è stato semplice evacuare di notte duecento detenuti. Fortunatamente gli altri carcerati hanno dimostrato senso di responsabilità e, dopo l’intervento dei vigili del fuoco, la situazione è gradualmente tornata alla normalità.

Il problema però permane ed è generale. Tanto è vero che, come ha spiegato la comandante Panaro, uno dei responsabili di questi episodi, ora trasferito, era già stato portato a Busto per motivi di ordine e sicurezza.

«Da un lato il tema atavico della carenza dell’organico, dall’altro quello della promiscuità in carcere con persone che hanno problemi psichici e che non possono ricevere una terapia adeguata – ha sottolineato Tovaglieri –. Questo mette in pericolo gli altri detenuti e gli agenti di Polizia penitenziaria. È nostro dovere assicurare l’incolumità di chi ogni giorno si mette a disposizione per garantire sicurezza e legalità».(informazioneonline.it)

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