Asti, non sarà costruito il nuovo padiglione al carcere di Quarto

Il progetto stralciato dagli 8 cantieri di imminente assegnazione

  • 4 Gennaio 2022

La notizia è stata data poco fa nel corso di una conferenza stampa di presentazione del dossier delle criticità delle carceri piemontesi in Comune ad Asti.

E’ stato lo stesso Bruno Mellano, garante regionale dei detenuti a confermarla: «Il progetto di costruzione di un nuovo padiglione da 120 posti al posto del campo da calcio all’interno delle mura del carcere di Quarto è stato stralciato dal Ministero delle Infrastrutture; il posto di Asti è stato preso dal carcere di Ferrara». E questa volta, essere sorpassati da un’altra città, è una buona notizia.

La notizia del nuovo padiglione era stata data circa due anni fa dallo stesso Garante perchè la decisione era stata presa direttamente dalla sede centrale del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) ed era passata anche sulla testa del Comune di Asti che non era stato nè interpellato nè avvisato del progetto.

A quel punto sindaco, amministrazione comunale, garanti provinciali e regionale dei detenuti con l’aiuto dei parlamentari locali, fra i quali l’onorevole Giaccone, avevano avviato una “moral suasion” per spingere il Dap a rinunciare ad Asti.

Questo per una serie di motivi. Oltre alla critica del metodo (decisione centralista senza confronti con il territorio) vi erano ragioni logistiche molto importanti. Il carcere di Quarto è diventato da circondariale (che accoglie criminali di piccolo spessore o quelli in custodia cautelare prima del processo) a casa di reclusione ad alta sicurezza per detenuti con lunghe condanne o, nella maggior parte dei casi con “fine pena mai”.

Il nuovo padiglione era invece destinato ad accogliere detenuti in bassa e media sicurezza: una convivenza difficile se non impossibile all’interno della stessa struttura.

E poi, proprio per la peculiarità della popolazione carceraria astigiana, che non può usufruire di alcun beneficio e attività esterni al carcere, il campo da calcio era l’unico spazio verde fruibile ed è fondamentale per l’aspetto ludico, ricreativo e trattamentale che possa consentire di attenuare tensioni e conflitti.

Argomentazioni recepite anche dalla commissione ad hoc istituita dall’ex ministro Bonafede sull’architettura carceraria la quale ha proceduto a stralciare il progetto astigiano a favore di quello ferrarese.

Lo stesso Mellano ha detto che può capitare, nei prossimi anni, che venga nuovamente proposta la nuova costruzione, ma questa era già finanziata e, se approvata, sarebbe partita a breve.

Intanto, quest’anno, è stata stanziata una cifra record da assegnare alle strutture carcerarie: circa 180 milioni di euro, compresi i fondi del PNRR. Ora il Dap regionale spera che una parte di questi fondi finiscano anche nella nostra regione per riammodernare le carceri piemontesi piuttosto datate.

«La scelta ideale – ha spiegato Bruno Mellano – sarebbe abbandonare definitivamente l’idea del nuovo padiglione al carcere di Asti, dirottando la somma per rimettere in attività l’intero carcere di Alba che diventerebbe così il carcere circondariale cui farebbe riferimento anche l’Astigiano».(lanuovaprovincia)

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