“Da gennaio il carcere sarà la mia priorità“. E’ questo l’impegno che la ministra Marta Cartabia ha preso con i membri della Commissione per l’innovazione del sistema penitenziario, quando, prima della pausa natalizia ha ricevuto la la relazione finale predisposta al termine dei lavori che si sono tenuti, come previsto, nell’ultimo trimestre del 2021.
“Dovrò valutare le proposte contenute nella relazione che la Commissione mi ha consegnato e, sulla base di esse, elaborare con il DAP un piano di azione da proporre su tutto il territorio” – ha specificato la Guardasigilli -“Il carcere ha sterminati bisogni: il mio obiettivo è introdurre cambiamenti molto concreti, che incidano anzitutto livello amministrativo allo scopo di migliorare la vita quotidiana di chi vive e lavora in carcere”.
Istituita con decreto ministeriale del 13 settembre 2021 e presieduta da Marco Ruotolo, Ordinario di Diritto costituzionale nell’Università Roma tre, la Commissione aveva ricevuto il compito di individuare possibili interventi concreti per migliorare la qualità della vita all’interno degli istituti penitenziari, perchè sia sempre più conforme ai principi costituzionali e agli standard internazionali. Le proposte della Commissione si concretizzano oltre che in ipotesi di modifiche, in forma di articolato, anche in 8 linee guida per la rimodulazione dei programmi di formazione del personale e 35 azioni amministrative da applicare perché producano, come richiesto, consistenti miglioramenti della vita penitenziaria durante l’esecuzione penale.
Così come avvenuto per le altre Commissioni ministeriali, ora la Ministra farà le sue valutazioni rispetto alle proposte di intervento avanzate.
La Commissione, con la prevista partecipazione di Bernardo Petralia (capo Dap) e Gemma Tuccillo (capo dipartimento DGMC), è stata composta da Pietro Buffa (provveditore regionale Lombardia), Antonella Calcaterra (avvocato), Carmelo Cantone (provveditore regionale Lazio, Abruzzo e Molise), Daniela De Robert (componente del Collegio del Garante dei detenuti), Manuela Federico (Uepe, già comandante polizia penitenziaria San Vittore), Antonietta Fiorillo (presidente del tribunale di sorveglianza Bologna), Gianluca Guida (direttore istituto penale per i minorenni Nisida), Fabio Gianfilippi (magistrato di sorveglianza), Raffaello Magi (consigliere Corte di Cassazione), Giuseppe Nese (psichiatra), Sonia Specchia (segretario generale Cassa ammende), Catia Taraschi (responsabile dell’ufficio detenuti Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) ed Elisabetta Zito (direttrice casa circondariale Catania). La Commissione è stata coadiuvata dalla segreteria tecnico-scientifica composta da Antonio Bianco (magistrato), Ernesto Caggiano (magistrato) e Silvia Talini (ricercatrice Università degli studi di Roma tre).